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PSI San Giustino

Chiusura statale 73 Bis Bocca Trabaria, attiva la prefettura di Perugia

19 Gennaio 2011 , Scritto da sezione san giustino

San Giustino - Buschi: "Il comune di San Giustino in prima linea per risolvere la problematica"

Il coinvolgimento delle Prefettura di Perugia e Pesaro Urbino era stato ufficialmente chiesto con un telegramma l’8 gennaio scorso a margine dell’incontro chearticolo Selected-copia-1 si era svolto a San Giustino tra le Province di Perugia e Pesaro Urbino con i

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Comuni di San Giustino, Mercatello sul Metauro e Borgo Pace. Le due Prefetture erano state invitate ad attivare «un tavolo interistituzionale con tutti i soggetti coinvolti a vario titolo di competenza nella questione che riguarda la chiusura della Statale 73 bis di Bocca Trabaria (interdetta al traffico dall’8 dicembre per la caduta di un masso di circa 6 tonnellate) ed il ripristino della viabilità che sta provocando gravissimi disagi alle popolazioni residenti nei due versanti». Nella giornata di martedì 18 gennaio la Prefettura di Perugia ha comunicato al Comune di San Giustino «ampia disponibilità a svolgere il ruolo di coordinamento strategico. Adesso come Comune _ annuncia il sindaco Fabio Buschi _ provvederemo a trasmettere alla Prefettura gli atti relativi alla vicenda, correlati delle relazioni geologiche e tecniche stilate anche a margine dei vari sopralluoghi. Detto questo _ prosegue Buschi _ mi preme sottolineare alcuni aspetti in ordine alla situazione che si è creata lungo la Statale 73 bis a seguito della caduta del masso, anche in relazione agli sviluppi di questi ultimi giorni». In primis «il Comune di San Giustino si è attivato sin da subito per cercare di risolvere al meglio e nei tempi più rapidi la questione, promuovendo l’incontro interistituzionale che si è svolto l’8 gennaio nella nostra sala consiliare (cui presero parte il sindaco di Borgo Pace Romina Pierantoni, quello di Mercatello sul Metauro Giovanni Pistola, l’assessore provinciale di Pesaro con delega alla viabilità Massimo Galuzzi, l’assessore provinciale di Perugia Stefano Feligioni e il vice sindaco locale Silvia Dini), ma anche attivandoci con Anas e Regione per la ricerca di una soluzione perseguibile. La Regione, con l’assessore Silvano Rometti, ha preso un impegno importante (100 mila euro) dimostrando ampia disponibilità ad aiutarci. Un’azione che si è coniugata anche con il dovere di garantire la sicurezza dei cittadini e perseguita con l’unico obiettivo di poter riaprire la strada nel minor tempo possibile, individuando però la giusta via anche in relazione alle competenze. A tal fine posso annunciare che il Comune sta già lavorando per contattare una ditta specializzata alla risoluzione del problema legato alla caduta massi». Un’ultima riflessione il sindaco Buschi la riserva sulla manifestazione che in questi giorni si è svolta nel versante marchigiano ed alle polemiche ad essa seguite: «Noi, come Comune non eravamo né stati invitati né tantomeno eravamo a conoscenza dell’iniziativa. Abbiamo appreso che l’unico umbro a partecipare alla manifestazione è stato il consigliere regionale Lega Nord Gianluca Cirignoni al quale mi preme ricordare che occorre impegnarsi di più, ognuno nelle proprie competenze. Forse sarebbe stato meglio che Cirignoni andasse a Roma, dato che la strada è di interesse nazionale, invece di limitarsi a scaricare le responsabilità sugli enti locali. Anche perché il Comune di San Giustino _ conclude Buschi _ si è attivato concretamente e sin da subito per cercare di risolvere questo problema nell’interesse primo dei cittadini utenti».

Ricordiamo che il tratto interdetto al traffico è quello che collega l’Umbria alle Marche ed insiste sul territorio di San Giustino dove, a circa 10 km dal capoluogo, l’8 dicembre 2009 era caduto il masso di 6 tonnellate staccandosi da un costone collinare (Monte Romito). Alla caduta dell’enorme sasso era seguito un sopralluogo di Anas, Comune, Regione e Protezione Civile a margine del quale era stata ordinata la chiusura totale della viabilità per motivi di pubblica sicurezza non potendo escludere l’eventualità di ulteriori distacchi.

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