NENCINI. LA CHIESA NON E' LA SOLA A PREOCCUPARSI DELLA POVERTA'
Dura polemica tra monsignor Franco Agostinelli, vescovo di Grosseto e il segretario nazionale del Psi Riccardo Nencini, a seguito della vicenda della donna egiziana all' ottavo mese di gravidanza
che alla fine della settimana scorsa ha perso il bambino dopo che da 15 giorni era ridotta a vivere in un auto con il marito: la coppia infatti era stata sfrattata da una struttura della
Curia gestita da privati perche' era scaduta la convenzione con i servizi sociali.
Il leader socialista, aveva commentato l' episodio dicendo: ''Se una donna di 23 anni e' costretta a vivere in un'auto ed in queste condizioni perde il figlio all'ottavo mese di gravidanza, e'
evidente che e' venuto meno ogni diritto ed ogni garanzia minima di dignita' umana'', ma ''soprattutto la carita'''.
Il vescovo gli ha risposto con una lettera aperta indirizzata a tutte le istituzioni nella quale scrive ''Non possiamo sopportare che di fronte ad emergenze si ricorra sempre alla Chiesa e
magari' cosi' tacitare la propria coscienza di borghesi benpensanti, pronti subito a scaricare ogni responsabilita' su di essa per esporla al pubblico ludibrio. Non possiamo accettare lezioni da
parte di chi non gli e' mai fregato niente ne' di Vangelo, ne' della Chiesa e che pone la retorica domanda:'Dove e' finita la carita'?''.
Nencini ha replicato al vescovo con un'altra lettera in cui si rivolge al presule con toni pacati ma netti: " Lei non mi conosce eppure scrive: 'Non gli e' mai fregato niente ne' del Vangelo ne'
della Chiesa'. Un giudizio falso - scrive Nencini - che non le consento di esprimere. Non le diro' dunque - prosegue il leader socialista - ne' le azioni compiute in nome della misericordia, ne'
i provvedimenti assunti in nome della carita', ne' le leggi sostenute in nome della giustizia sociale. Sappia pero' che la Chiesa non e' l'unica istituzione a preoccuparsi della poverta'
Spesso - osserva il segretario del Psi - le istituzioni ricorrono alla Chiesa e all'associazionismo per affrontare questioni di delicato rilievo sociale. Solidarieta' che talvolta si
scontrano con realta' dure da sciogliere. Come in questo caso. Un caso che investe diverse responsabilita'. Senza cancellarne i tanti meriti, anche quelle della Chiesa. Nessuna accusa - conclude
Nencini - Nel silenzio che ha accompagnato questa storia, il tentativo di sollevare un esame di coscienza pubblico''.